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19 cani in condizioni pietose, i padroni finiscono nei guai

Dal tribunale

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Un uomo e una donna di Lusia dovranno rispondere davanti al giudice delle condizioni in cui tenevano 19 cani. La Lega nazionale per la difesa del cane si costituisce parte civile al processo.
Cani prigionieri, stipati in una stanzetta senza luce e in pessime condizioni igieniche. I loro padroni, residenti a Lusia, dovranno rispondere di questi maltrattamenti davanti al giudice.

L'accusa è di aver tenuto 19 cani meticci di taglia media, di cui 14 adulti e 5 cuccioli, in condizioni di grave sofferenza. Il fatto sarebbe stato accertato a marzo del 2016 nella casa di Lusia dove vivono l'uomo di 58 anni e la donna di 40.



Gli amici a quattro zampe ritrovati all'interno dell'abitazione vivevano rinchiusi in una piccola stanza in condizioni igieniche pietose. I cani infatti calpestavano i loro stessi escrementi, che si mischiano al cibo sparso a terra. Una cattività che rischiava di snaturare il loro comportamento esponendo gli animali, soprattutto i cuccioli, al rischio di aggressioni reciproche per accaparrarsi sia il cibo, sia il diritto all'accoppiamento.



A questo pericolo si aggiungeva, poi, quello legato alla mancanza di vaccini: la pelliccia degli animali, nella migliore delle ipotesi si trasformava in un groviglio di peli in cui pulci e zecche potevano trovare il loro habitat ideale.



A perorare la causa degli animali è stata la "Lega nazionale per la difesa del cane", che stamattina si è costituita parte civile nel processo contro i proprietari, il cui avvocato difensore spera di dimostrare l'estraneità ai fatti.



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