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Treni regionali, gli abbonamenti venduti a prezzi più alti del dovuto

Pendolari

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In tutta Italia da 10 anni gli abbonamenti "sovraregionali" (come ad esempio un Rovigo-Bologna o un Ferrara-Rovigo) venduti con un sovrapprezzo fino al 33%. Tutta causa di un algoritmo errato.
I treni regionali fra Padova e Bologna, questa mattina (lunedì 6 febbraio) viaggiavano in media con un quarto d'ora di ritardo (e punte superiori ai 20 minuti). Tutto nella norma, o quasi. Si dirà.

E invece no, perché è proprio di lunedì 6 febbraio la notizia che ha fatto infuriare i pendolari di tutt'Italia e che potrà avere ricadute sia sui polesani che si spostano tutti i giorni verso l'Emilia, che sono migliaia, sia sugli emiliani che si dirigono in Veneto.

Si è infatti venuto a galla che gli abbonamenti sovraregionali (un Rovigo-Bologna, ad esempio, o un Ferrara-Rovigo) in seconda classe sono stati venduti negli ultimi 10 anni ad una cifra superiore rispetto al dovuto a causa dell'errore nella formula matematica utilizzata per arrivare alla esatta tariffazione.

Insomma; un algoritmo errato sulla base del quale sono stati calcolati tutti gli abbonamenti "sovraregionali, come alla fine ha ammesso la stessa Trenitalia in un accordo con le associazioni dei pendolari. E questo vale per tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia al punto che la palla è stata passata alla Conferenza delle Regioni, visto che saranno proprio gli enti locali (che per legge fissano formula e applicazione delle tariffe) a doversi caricare di eventuali esborsi per mantenere gli impegni sottoscritti con Trenitalia.

"L'azienda - si legge in un comunicato emesso al termine dell'incontro fra i vertici di Trenitalia e quelli di Assoutenti - condivide il disagio e le recriminazioni dei comitati pendolari che lamentano il fatto che con l'algoritmo applicato gli abbonamenti sovraregionali arrivano a costare fino al 33% in più di quanto dovrebbero essere tariffati".


Ma di quanto parliamo? Da pochi euro al mese fino ad alcune decine, in base alla distanza coperta con l'abbonamento. Il concetto dovrebbe essere quello in base al quale più è lungo il percorso e meno, in proporzione, si paga. Cosa che non è mai avvenuta da 10 anni a questa parte, con errori che vanno dal 15 al 33% in più.
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