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Cur, salvate le indennità di presidente e cda

Università

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Gian Michele Gambato

Camera di commercio e provincia si oppongono al taglio richiesto dal Comune: invece di 5mila euro quest'anno se ne spenderanno 22mila. E anche sull'ingresso dei privati è battaglia.
I conti del Cur non sono proprio floridi, e il Consorzio battaglia da tempo con il Comune per il pagamento delle bollette. Sì, delle bollette, avete capito bene.

Ma a fronte di una richiesta del Comune di ridurre al minimo le spese per il funzionamento del cda (5mila euro all’anno per il presidente e basta), la Camera di commercio, nella persona del vicepresidente Gambato, e la Provincia (con il presidente Trombini) hanno deciso che non si può fare, confermando i gettoni per tutti (22mila euro all’anno per l’intero cda).

Insomma: risparmiare è più facile dirlo che farlo.

Non solo. Dai verbali dell'ultima riunione dell'assemblea dei soci, è emerso come anche che l'ingresso dei privati nel capitale sociale dell'Università non piaccia a tutti. E ancora una volta sono Comune e Camera di commercio ad avere visioni contrapposte.

Mentre l'assessore alla cultura Andrea Donzelli insisteva per un cambio dello Statuto che consentisse ai privati di entrare veramente nel capitale sociale (un gruppo di imprenditori legato a Confapi si è detto disponibile), la Camera di commercio ha tirato il freno a mano.

I
privati - è la tesi sostenuta dal vicepresidente Gambato - possono entrare già oggi con donazioni, l'importante è che la governance resti a Camera di commercio, Provincia e Comune. Come dire: benvenuti i soldi dei privati, ma a decidere deve essere soltanto il pubblico.

E la decisione è slittata. Le bollette che il Comune continua a pagare ad un Cur al verde, invece, quelle restano...

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