"Per le Banche di credito cooperativo servono trasparenza e novità"

“Con la riforma delle banche di credito cooperativo sono stati sanciti due principi sacrosanti: un cambiamento strutturale nell’organizzazione del sistema, e la necessità di ritrovare le finalità mutualistiche che con il tempo sono andate invece via via perdendosi”.


Diego Crivellari, parlamentare Pd, non si tira indietro nel parlare di quella che, secondo lui, dovrebbe essere la vocazione delle Banche di credito cooperativo. Un tema ritornato d’attualità in questi giorni dopo che il presidente dell’Associazione dei soci di Bancadria, Alessandro Duò, ha lanciato una lista alternativa alla guida dell’istituto bancario polesano. Una corsa che contempla l’idea - come ha spiegato lo stesso Duò - di limitare i mandati della dirigenza "per non creare centri di potere. Perché una persona che rimane 20 anni nella stessa posizione finisce per lavorare principalmente per mantenerla".


“Sono necessari - spiega Crivellari - una circolarità e un ricambio delle classi dirigenti. Come un sindaco deve rispondere ai propri elettori e dare conto dei mille problemi che affliggono una città; come un parlamentare ci mette la faccia con gli elettori e viene costantemente sottoposto ad un controllo della propria azione, penso che sarebbe bene che finalmente si arrivasse ad una discussione il più ampia e trasparente possibile, ad un piano di discussione direi addirittura pubblico sui programmi e sulla gestione di istituti di credito che si richiamano al sistema mutualistico. Al di là di ogni singolo caso specifico, si assiste troppo spesso a classi dirigenti o elìte, intese nel migliore dei significati, che con il tempo si sono trasformate in oligarchie. E questo non è un bene per nessuno. Per la banca in primo luogo, e poi per tutto il territorio”.

Servizio sulla Voce in edicola mercoledì 15 febbraio