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Il pomodoro cinese invade il mercato italiano

Coldiretti

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A lanciare l'allarme è Coldiretti sulla base dei dati Istat del 2016. L'importazione di concentrato di pomodoro cinese è aumentata del 43%. Il rischio è che venga spacciato come made in Italy.
Dopo l’invasione del riso, ecco quella del pomodoro. Nel 2016, infatti, Le importazioni del concentrato di pomodoro proveniente dalla Cina sono aumentate del 43% rispetto all'anno precedente, mentre la produzione italiana si appresta a diminuire, con un conseguente calo delle esportazioni.



A lanciare l'allarme è Coldiretti, in occasione della divulgazione dei dati Istat 2016 relativi al commercio estero da Paesi extracomunitari, che fa registrare un balzo record del 22,3% delle importazioni, superiore a quello delle esportazioni (+19,7%).



“È sempre più concreto il rischio che il concentrato di pomodoro cinese venga spacciato come made in Italy sui mercati nazionali ed esteri – sottolinea Silvio Parizzi, direttore di Coldiretti Rovigo – fino a che non sarà introdotto l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza della materia prima. Si assiste ad un crescendo di navi cinesi che sbarcano fusti di oltre 200 chili di peso con concentrato di pomodoro da rilavorare e confezionare come italiano poiché nei contenitori al dettaglio è obbligatorio indicare solo il luogo di confezionamento, ma non quello di coltivazione del pomodoro”.



A rischio, a causa della concorrenza sleale e delle importazioni selvagge, non è soltanto un settore simbolo del made in Italy nel mondo, ma anche la salute dei consumatori. Il gigante asiatico è stato bollato infatti dall'Unione Europea come il paese che sgarra di più in materia di regolarità alimentare. In molti dei prodotti sono stati riscontrati additivi, coloranti e micotossine bandite in Europa.



"Il consiglio che possiamo dare ai consumatori – conclude Parizzi - è comunque di preferire i prodotti, concentrato o sughi pronti, che volontariamente indichino sulla confezione l’origine nazionale 100% del pomodoro utilizzato”.



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