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L'artigianato in picchiata, Polesine la Cenerentola veneta

L'indagine

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Calzaturiero

I dati di Unioncamere sono impietosi: in provincia di Rovigo le imprese artigiane sono scese del 2,49%, peggior risultato in Veneto, sestultimo in Italia.
Le imprese artigiane in provincia di Rovigo calano a ritmo doppio rispetto a quelle italiane e venete.



Sono i dati allarmanti che emergono da un’analisi di Unioncamere e Infocamere, condotta sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio relativi allo scorso anno. In Polesine, infatti, nel 2016 sono state 424 le iscrizioni di nuove imprese artigiane ma ben 593 le cessazioni, con un saldo negativo di 169 realtà. Un saldo che lascia con il segno meno il tasso di crescita in Polesine: -2,49%, la peggior performance tra le sorelle venete ma pure una delle peggiori a livello italiano, visto che Rovigo si piazza al sestultimo posto.



Tra le altre province venete, invece, comanda Venezia, con un tasso di crescita di poco negativo: -0,86%, quasi al pari di Vicenza, -0,87%. Nella Serenissima sono 1.227 le iscrizioni, 1.393 invece le cessazioni con un saldo di -166 aziende. La provincia berica, invece, ha avuto 1.377 iscrizioni e 1.593 cessazioni, -216 aziende nel 2016. A ruota segue la provincia di Padova, -0,96%, con 1.497 iscrizioni e 1.751 cessazioni, -254 aziende per la provincia patavina. Decisamente peggio fanno Belluno, Verona e Treviso (anche se ben distanti da Rovigo). Nella provincia alpina 268 iscrizioni e 335 cessazioni, saldo negativo -67 aziende, -1,30%. In territorio scaligero, invece, sono state 1.496 le iscrizioni e 1.851 le cessazioni, -355 aziende in totale, -1,37%. Nella Marca, infine, 1.349 iscrizioni contro 1.713 cessazioni, un saldo negativo di -364 aziende e una percentuale di -1,54%.



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