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Fusione Polacque-Cvs, aumenta il fronte degli scettici

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La sede di Polesine Acque in via Benevenuto Tisi da Garofolo a Rovigo

Il sindaco di Trecenta Antonio Laruccia: "Non ci sono garanzie sulla diminuzione delle bollette per i polesani".
Nessuna garanzia per il miglioramento delle tariffe e per i crediti dei Comuni e sudditanza verso la Bassa Padovana. La fusione fra Polacque e Cvs continua a suscitare pareri negativi. Il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia, ribadisce i motivi della contrarietà alla fusione per la gestione della rete idrica. E per questo motivo si appella ai sindaci.




Laruccia sottolinea una serie di criticità nella fusione: “Quali garanzie ci sono per il mantenimento e la diminuzione delle tariffe a carico degli utenti del bacino polesano?”



Altro tema caldo è quello dei crediti vantati dai Comuni verso Polacque: “Nell’accordo sulla fusione non sono state previste né fidejussioni né altre forme di garanzia. Nonostante i parametri di utenza e di bacino siano similari a quelli di Polesine Acque, la stima di Cvs è nettamente elevata; Cvs al 78% rispetto alla stima di Polesine Acque al 22%".




Il servizio completo sulla Voce in edicola venerdì 10 marzo.
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