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Crozza replica a Bergamin, ma scambia un invito per una "minaccia"

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Ancora la solita gag dei rodigini razzisti (che dopo un po' stufa), e poi la replica al sindaco. Ma il comico prende il "ti aspetto a Rovigo" per una minaccia, quando invece era un invito.
Diciamolo, da Maurizio Crozza ci si aspetta sempre la battuta fulminante. Di certo ci si aspetta qualcosa di più e di meglio rispetto alla performance di ieri sera (venerdì 10 marzo).

Invece nella puntata di “Fratelli di Crozza” ha ripetuto pari pari la scenetta del finto Belpietro che si collega con Rovigo dove gli immigrati, questa volta, hanno rubato le strisce pedonali. Se l’idea della gag poteva far sorridere, dopo un po’ lo stereotipo rischia però di diventare noioso. Così come il tirare in ballo gli abitanti di Rovigo...

Ma è stato quando ha replicato al sindaco Massimo Bergamin che Crozza ha abbandonato per qualche minuto i panni del comico. E quando un comico non fa ridere...


Insomma: Maurizio Crozza ha in pratica preso di mira il sindaco di Rovigo che, a suo dire, non avrebbe lo spirito giusto per capire le battute. Ma nel farlo Crozza ha frainteso (volutamente o meno non sta a noi giudicarlo) quello che il sindaco aveva scritto. “Caro milionario Crozza, nonostante tu sia più ‘fighetto’ che comico, ti invito, a spese mie, a visitare la nostra bellissima città”.

Questo il “ti aspetto a Rovigo” che Crozza ha - diciamo così - male interpretato, come se avesse letto solo il titolo e neppure una riga di quello che aveva scritto il sindaco (ma non ci crediamo).

Insomma, ha mandato tutto in caciara come se si fosse trattato di una minaccia. Se Bergamin, secondo Crozza, ha dimostrato poca ironia; lui in questo caso non è stato da meno. Uno a uno e palla al centro.

In realtà a disturbarlo, e si è capito subito dopo, è stato quel “fighetto con l’automobile da 220mila euro”. “Quell’auto non è mia, l’ho già detto migliaia di volte. Me l’aveva prestata un concessionario”, ha spiegato con la faccia insolitamente seria.

Svelato l’arcano di quello che in realtà ha fatto saltare la mosca al naso a Crozza. E chissà che la prossima volta il finto Belpietro non si colleghi con un’altra città. Così, tanto per par condicio.
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