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Il Delta del Po immortale di Pietro Donzelli

Mostra fotografica

La personale del fotografo Pietro Donzelli sul Delta del Po ospitata a Rovigo a Palazzo Roverella. Sarà visitabile fino al 2 luglio.
"Terra senz'ombra. Il Delta del Po negli anni Cinquanta" è la straordinaria personale del fotografo Pietro Donzelli aperta in anteprima per la stampa a Palazzo Roverella di Rovigo.



Promossa dalla Fondazione Cariparo, in collaborazione con il comune di Rovigo e l’Accademia dei Concordi, la rassegna è stata presentata da Roberta Valtorta che ha curato, assieme a Renate Siebenhaar, anche il catalogo.



"Pietro Donzelli - ha esordito la Valtorta - è il maestro riconosciuto della fotografia italiana del Novecento, una delle figure più importanti degli anni ’60”. Donzelli, infatti, è stato fotografo, ma anche ricercatore, collaboratore di riviste specializzate e curatore di mostre e il suo impegno è stato determinante per la diffusione della cultura fotografica in Italia".



Secondo la curatrice Donzelli ha conosciuto il Delta durante la guerra, nel 1945, e se ne è innamorato. Per lui la fotografia, sentita come esigenza espressiva, è vissuta come testimonianza della realtà. Cofondatore, nel 1950, dell’associazione internazionale “Unione fotografica”, che sosteneva il realismo in fotografia, l’autore, nelle sue immagini, presenta sempre il rapporto tra l’uomo e l’ambiente in cui vive.



La sua è una sorta di analisi sociologico-storica, in cui tocca tutti i temi del Po, dalla mitologia, fino all’economia e al lavoro, ma anche allo svago e alla socializzazione, come testimoniano i lavori “Muro di una centrale metanifera” (1954) oppure “Scardovari, piumetti sull’aia” (1953-54), “Struttura di un casolare” (1953), “Cinema-dancing a Scardovari” (1953) e ancora “Sala-toeletta-parrucchiere” a Porto Tolle e “Caffè a Rosolina” (1954). La mostra sarà visitabile fino a domenica 2 luglio.



Il servizio completo in edicola nella Voce di sabato 25 marzo
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