Affondo contro il cda e il presidente Vianello. Chiesto un confronto sull'adesione a "Cassa Centrale" che costerà dai 15 ai 20 milioni di euro, mentre altre Bcc hanno scelto altre strade.
L’associazione Soci di Bancadria questa volta, non usa metafore o mezze parole. E con un’articolata nota chiede un confronto pubblico urgente con la governance dell’istituto di credito per capire i reali motivi per i quali l’attuale dirigenza della Bcc, nell’ambito delle scelte sulle future alleanze, abbia praticamente già preso la decisione di aderire a “Cassa Centrale Banca” senza attendere il voto dell’assemblea che si terrà il prossimo 7 maggio.
O meglio, portando in assemblea la propria decisione senza aver fornito alcuna risposta alle tante domande che l’Associazione dei soci, ma non solo, ha fatto nel tempo su questo delicato argomento che sta letteralmente dividendo il mondo delle Bcc a livello nazionale.
“Ci sono articoli di stampa - scrive l’Associazione dei soci - che anche recentemente hanno ribadito come ‘Cassa Centrale Banca si prepari a chiedere alle future aggregate circa 600 milioni di contributo’. Inoltre si apprende che la Bcc di Roma e la Bcc di Alba, vale a dire le due maggiori banche di credito cooperativo d’Italia, aderiranno ad Iccrea e non a Cassa Centrale Banca. Entrambe hanno dichiarato che in questo modo risparmieranno circa 100 milioni di euro”.
“L’esborso originariamente previsto per Bancadria, nell’ordine di 15/16 milioni, è pertanto destinato ad aumentare. Alla fine, probabilmente, si attesterà fra 6 e 7mila euro di spesa per ognuno dei 3.300 soci di Bancadria. Parte dei quali - si insiste - magari non ha ricevuto un piccolo finanziamento richiesto per la propria attività o per la propria famiglia”.
E ancora: “Anche la Federazione veneta delle Bcc è spaccata sull’adesione a Cassa Centrale... mentre Bancadria è tra quelle il cui consiglio d’amministrazione ha già aderito. Tra l’altro si apprende che la banca tedesca Dz Bank, oggi socio di Cassa Centrale col 25%, non parteciperà all’aumento di capitale della stessa Cassa Centrale. Questo significa che l’esborso per le Bcc aderenti potrebbe aumentare in maniera considerevole”.
La decisione definitiva sul gruppo al quale aderire dovrà essere presa, come detto, nel coro dell’assemblea di Bancadria convocata per il prossimo 7 maggio.
“La realtà è che molto probabilmente la decisione dovrà essere presa al buio, senza nemmeno sapere con precisione se spenderemo 15 milioni di euro. O se ne spenderemo 20 milioni... O magari di più”.
A questo punto che scatta l’affondo: “Ricordiamo che il presidente di Bancadria, Giovanni Vianello, ha parecchi incarichi legati a Cassa Centrale: la presidenza di Cesve, la vicepresidenza di Centro Sistemi Direzionali, e la vicepresidenza di Phoenix Informatica Bancaria, per le quali percepisce importanti e significativi compensi ogni anno. Alla luce anche di questo, ci chiediamo: il presidente Vianello è nelle condizioni di essere obiettivo e disinteressato nel far spendere a Bancadria una cifra così elevata? Non vorremmo, come succede in alcune frange della politica, che la scelta fosse condizionata dal mantenimento delle careghe... Di certo, e con le difficoltà che dimostra Bancadria a finanziare famiglie ed imprese i soci ritengono davvero giusto spendere quei 15/20 milioni di euro? Ecco perché chiediamo che su questo argomento ci sia un confronto pubblico tra i soci e la governance della banca prima dell’assemblea del 7 maggio”.
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