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Il prete lo ospita, ma lui lo ripaga con le minacce

Tribunale

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A gennaio don Gianni Vettorello aveva ospitato un giovane marocchino condannato ai domiciliari. Ma la sua generosità è stata ripagata con le minacce. Così il 32enne è tornato in carcere.
La generosità non sempre ripaga. Lo ha sperimentato sulla propria pelle don Gianni Vettorello, cappellano della polizia e a lungo retore della Rotonda di Rovigo.



A gennaio il sacerdote si era disponibile a ospitare un giovane marocchino condannato agli arresti domiciliari ma privo di un'abitazione in cui scontare una pena.



Il 32enne era stato arrestato dai carabinieri per atti persecutori nei confronti della moglie e successivamente processato per direttissima. Per lui il giudice aveva disposto gli arresti domiciliari, ma in assenza di un luogo in cui scontare la pena, il giovane sarebbe finito in carcere.



A quel punto è intervenuto don Gianni, offrendo la propria ospitalità. Ma il giovane non l'ha ripagato con la stessa moneta, anzi. In più di un'occasione i piccoli dissensi si sono trasformati in furiosi litigi durante i quali il marocchino è arrivato persino a minacciare il suo benefattore, che si è visto costretto a chiamare i militari per calmare l'ospite furibondo.



Una condotta poco avveduta che al giovane è costata l'inasprimento della pena: il 32enne, infatti, è tornato in carcere vista la gravità degli episodi di cui si è reso protagonista.



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