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Gratuito patrocinio, l'Associazione nazionale forense chiede un freno

L'intervento

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Lorenzo Pavanello, presidente dell'Associazione nazionale forense di Rovigo

Lorenzo Pavanello, presidente dell'Anf, chiede all'Ordine degli avvocati di "applicare con il massimo rigore il filtro di ammissibilità al gratuito patrocinio".
L'Associazione nazionale forense di Rovigo chiede un freno all'utilizzo del gratuito patrocinio.



Il gratuito patrocinio è un istituto dell’ordinamento giuridico italiano che garantisce a tutti coloro che non hanno i mezzi economici sufficienti per nominare un avvocato ed affrontare i costi di un processo, la possibilità di essere rappresentati in giudizio, sia per agire che per difendere i propri diritti ed interessi legittimi a spese dello Stato.



"Si registra un abnorme utilizzo del gratuito patrocinio - l’analisi di Lorenzo Pavanello, presidente dell’Anf di Rovigo - pur consapevoli che l’istituto trova giustificazione nell’esigenza di un’effettiva difesa anche per chi si trova in stato di bisogno, deve tuttavia segnalare che il massiccio ricorso alla gratuità può comportare alcuni seri inconvenienti”.



Secondo l’Anf si potrebbero avviare controversie civili “ai limiti della temerarietà, con spreco di denaro pubblico e inutile sovraccarico di fascicoli da trattare per un Tribunale già carico di arretrati. Chiederermo come Anf, pertanto, all’Ordine degli avvocati di applicare con il massimo rigore il cosiddetto filtro di ammissibilità delle cause civili e di denunciare eventuali abusi dell’istituto. La difesa gratuita non può essere la ‘regola’, deve essere l’eccezione”.



Il servizio completo in edicola nella Voce di martedì 11 aprile
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