Cerca

"Tre chili di risone per pagarsi un caffè, è ora di dire basta"

Coldiretti

77025
Ieri una delegazione di risicoltori polesani ha partecipato al sit in davanti al Ministero delle politiche agricole. Coldiretti invoca a gran voce l'etichetta di origine a tutela delle filiere regionali.
Etichette d'origine anche per il riso. E' questo l'appello lanciato da Coldiretti Rovigo che ieri ha organizzato, insieme alla delegazione veronese e a quella vicentina, un sit in a Roma, davanti alla sede del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.



“È giunto il momento - ha dichiarato il direttore provinciale di Coldiretti Silvio Parizzi - che anche il riso abbia l’etichettatura d’origine, per consentire al consumatore di scegliere il prodotto che ritiene più affidabile e sicuro e per fermare il falso Made in Italy".



Gli agricoltori devono vendere oggi ben tre chili di risone per pagarsi un caffè, a causa di speculazioni e inganni che colpiscono le risaie nazionali e danneggiano i consumatori.



“Il risone italiano viene pagato tra i 32 ed i 36 centesimi al chilo per l’Arborio e dai 33 ai 38 centesimi al chilo per il Carnaroli – sottolinea Parizzi - mentre le varietà che arrivano dall’Asia vengono pagate ad un prezzo che è circa la metà di quanto costa produrle in Italia, nel rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare e ambientale e dei diritti dei lavoratori".



Nonostante la produzione nazionale sia più che sufficiente a soddisfare il fabbisogno interno, si osserva un aumento del 346% degli arrivi dal Vietnam e del 34% dalla Thailandia, cui seguono India, Pakistan e Cambogia.



“Il risultato è che un pacco di riso su quattro è straniero, ma il consumatore non lo può sapere e non è in grado di fare scelte di acquisto consapevoli – aggiunge Parizzi – per la mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la provenienza".



Il ministro Maurizio Martina, intervenuto durante la manifestazione, ha mostrato il decreto con il quale verrà chiesto a Bruxelles di consentire all'Italia di introdurre in via sperimentale l'obbligatorietà dell'origine in etichetta per il riso.



"Auspichiamo che questo percorso arrivi a compimento come è successo per il latte ed i prodotti lattiero-caseari- ha concluso Parizzi- solo così le nostre filiere possono essere valorizzate e tutelate".





Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400