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Laruccia: “Così, questa fusione non passa”

Polacque-Cvs

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La sede di Polesine Acque in via Benevenuto Tisi da Garofolo a Rovigo

“Non ci sono i numeri. Ma attenzione, c’è un mercato in movimento”. Polemica a distanza con il presidente dell’ex Ato Raito: “Da parte sua, un’uscita inopportuna”
Un’indebita ingerenza. Che ha sollevato forti malumori nel fronte di chi è contrario alla fusione tra Polesine Acque e Cvs.



E’ il sindaco di Trecenta, Antonio Laruccia, vero e proprio alfiere di chi dice no, ad alzare la voce contro la presa di posizione di Leonardo Raito, da poco presidente del consiglio di bacino, a favore del matrimonio tra l’azienda idrica polesana e quella della Bassa Padovana.



“Io chiedo rispetto e correttezza - dice infatti Laruccia - sarebbe stato meglio che il presidente del consiglio di bacino si fosse astenuto dall’esprimere posizioni. La trovo un’uscita inopportuna e fuori luogo. Una forzatura che si poteva evitare”.



Il fronte del no alla fusione, comunque, continua a lavorare per impedire l’incorporazione tra le due aziende. “Ad oggi, la fusione non si farebbe”, dice Laruccia. Che si basa sui numeri. “Ma attenzione. C’è un mercato in movimento e tutto può succedere”.



Il servizio completo sulla Voce in edicola sabato 15 aprile.
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