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Non fece curare la figlia, notissimo fotografo accusato di omicidio colposo

Il caso

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Eleonora, morta a 18 anni a causa di una leucemia

Omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento: è l'accusa contestata al noto fotografo Lino Bottaro e alla moglie per la morte - a causa di un tumore - della figlia Eleonora.
Omicidio colposo per non aver curato la figlia dal tumore che l'aveva colpita.


E' la storia di Eleonora, morta di tumore il 29 agosto dello scorso anno, e dei genitori, Lino Bottaro, notissimo fotografo che per anni ha avuto un negozio in centro a Rovigo, e Rita Benini.



Il giudice contesta loro l'omicidio colposo aggravato dalla previsione dell'evento.



La Procura della Repubblica di Padova ha annunciato la propria decisione con un comunicato stampa. "Risulta che i genitori, violando l'obbligo di tutela insito nella potestà genitoriale, da un lato si opponevano alla terapia chemioterapica, osteggiata fin dal primo intervento medico, dall'altro ingeneravano nella figlia Eleonora una falsa rappresentazione della realtà sia in ordine alla gravità e mortalità della patologia da cui era affetta (leucemia linfoblastica acuta) sia con riferimento alla idoneità e adeguatezza curativa soltanto dei rimedi da essi proposti, privi di qualsiasi validità scientifica. In tal modo inducevano in Eleonora il falso convincimento che la terapia chemioterapica fosse non solo necessaria ma addirittura nociva e interferivano in ogni scelta medica".



Eleonora aveva 18 anni, e per la convinzione con la quale i genitori si opponevano alle cure mediche che avrebbero potuto salvare la figlia a loro era stata anche tolta la patria potestà. Non volevano la chemioterapia e si sono battuti fino all'ultimo per rifiutare la medicina tradizionale, prima nel reparto di Oncoematologia di Padova, poi in Svizzera e infine all’ospedale di Schiavonia, dove avvenne il decesso della giovane.



Per la ragazza le uniche cure erano preparati di cortisone e dosi massicce di vitamina C. Secondo i genitori, che seguono la filosofia dell’ex medico tedesco Ryke Geerd Hamer (per il quale le malattie sono una risposta dell’organismo a traumi psicologici irrisolti) la leucemia era arrivata dopo la morte del fratello Luca, a soli 22 anni per un aneurisma.

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