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Igor, un mese di ricerche senza esito. Gli inquirenti: "Lo prendiamo"

La caccia all'uomo

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E' trascorso un mese dal tragico omicidio di Budrio. Sabato scorso (29 aprile) l'ultimo avvistamento nel ferrarese. La "zona rossa" si estende verso il Delta.
Oggi è passato un mese esatto dal tragico 1 aprile, quando un uomo con il volto coperto entrò in quel bar di Budrio e uccise a sangue freddo, dopo una breve collutazione, il barista.



Quell’uomo era allora conosciuto come Igor Vlacavic, anche se poi si scoprirà che il suo nome è un altro. Ighor il russo, una settimana dopo, l’8 aprile, uccise di nuovo, nelle valli di Mezzano, la guardia ambientale Valerio Verri e ferì l'agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, a cui rubò anche la pistola d'ordinanza.



Da allora la caccia all’uomo prosegue senza sosta giorno e notte tra avvistamenti e allarmi. L'ultima sabato scorso, da parte di un pakistano che si è visto affrontare nel tebtativo di rubargli la bicicletta. Non ha avuto dubbi, lo ha riconosciuto dalle foto: era Igor.



Le ricerche si sono concentrate tra Marmorta e Campotto. Una distesa interminabile di campagne e canali dove potersi nascondere, magari con l’aiuto di qualche amico come hanno sempre ipotizzato gli inquirenti.



Ma un po' alla volta si sono estese anche verso le valli di Comacchio, quasi al confine con il Polesine. Il sospetto è che Igor sia riuscito ad uscire - anche se non di molto - dalla zona rossa dove i cani molecolari continuano a fiutare tracce.



Dopo gli ultimi avvistamenti gli inquirenti non hanno dubbi: lo prenderemo. Anche se più passa il tempo più la caccia diventa difficile.
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