Cerca

Nascondevano un tesoro, sequestrata una collezione di reperti archeologici

79479
Un 60enne di Trento aveva inscenato un furto di opere d'arte per truffare l'assicurazione, con l'aiuto di un gallerista di Rovigo. Ma il raggiro ha smascherato il possesso illecito di reperti.
Avevano inscenato un furto di opere d'arte per ottenere un rimborso dall'assicurazione, ma alla fine il raggiro si è ritorto contro i responsabili, smascherando un traffico illecito di reperti archeologici che coinvolgeva tre province: Trento, Rovigo e Padova.



Ad architettare la truffa è stato un 60enne di Canal San Bovo (Trento), aiutato dalla compagna e da un gallerista di Rovigo. L'uomo era andato dai carabinieri raccontando di essere stato derubato di alcune preziose opere d'arte, custodite nella sua abitazione. Per depistare le indagini, aveva anche indicato come sospettato il vicino di casa, del tutto estraneo ai fatti.



Ma viste le contraddizioni nel racconto del 60enne, i militari non ci hanno messo molto a capire che la sua era una falsa denuncia, presentata per ottenere dall'assicurazione un rimborso a cui non aveva diritto. Così il truffatore è finito nei guai insieme ai due complici. Ma non è finita qui.



Durante i sopralluoghi fatti nella casa di Canal San Bovo, i militari non hanno trovato soltanto gli oggetti che a detta del proprietario erano spariti, ma anche una collezione di opere d'arte talmente pregiate da mettere la pulce nell'orecchio agli inquirenti.



A quel punto è scattata una "caccia al tesoro" tra Rovigo, Adria e Piazzola sul Brenta (Padova), nelle case dei complici. Qui sono venute a galla opere d'arte di dubbia provenienza registrate sotto falso nome e messe in vendita in una rete televisiva locale per un giro d'affari di 18mila euro.



Ma a lasciare di stucco gli inquirenti è stato soprattutto il ritrovamento di una collezione di reperti archeologici di età preistorica, oltre a sciabole e fucili di epoca più recente. Un tesoro da 25mila euro che la Soprintendenza per i Beni culturali della provincia autonoma di Trento non ha esitato a mettere sotto sequestro.



Per il 60enne, quindi, alle denunce per truffa assicurativa, calunnia e sostituzione di persona, si è aggiunta la "ciliegina sulla torta" del possesso illecito di beni archeologici. Niente male come bilancio di quello che avrebbe dovuto essere un raggiro...a regola d'arte.


Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400