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Stacchio: "Troppe tutele per i carnefici"

Il benzinaio a Rovigo per parlare di legittima difesa

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All'incontro di idee in azione anche il sindaco Bergamin: "Chi spara per difesa è un eroe".
L’autodifesa è un diritto. Sempre. Ma in Italia la legge tende a tutelare più i carnefici delle vittime”.


Sono parole di Graziano Stacchio, il benzinaio che due anni fa, in provincia di Vicenza, uccise un rapinatore durante un conflitto a fuoco scoppiato all’esterno di una gioielleria. Una vicenda che ha visto lo stesso Stacchio finire indagato, poi prosciolto prima ancora del rinvio a giudizio, e l’opinione pubblica dividersi sul concetto di legittima difesa. Ieri Stacchio era ospite di Idee in azione a Rovigo. Con lui Robertino Zancan, il gioielliere titolare dell’attività oggetto dell’assalto dei banditi, e Paolo Citran, l’autore del libro “L’inferno di Ponte di Nanto”, presentato ieri alla Pescheria Nuova.


L’occasione per ricordare quei tragici giorni e per discutere di certezza della pena e legittima difesa, e di una criminalità sempre più aggressiva e che richiede ogni sforzo per essere fermata.
“La normativa sulla legittima difesa - dice Stacchio - è incompleta perché tende a tutelare i carnefici in modo superiore alle vittime. Serve una risposta politica chiara ad attui criminali sempre più frequenti e gravi. L’autodifesa deve essere totale, non in base a determinati orari”.
Alla serata è intervenuto anche il sindaco Bergamin: "La difesa è sempre legittima, chi spara per difesa è un eroe".
Il servizio completo sulla Voce del 12 maggio.
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