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Il giallo delle gambe segate dal corpo, il "cold case" del delta

Dopo due anni il mistero non è stato risolto

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La spiaggia di Boccasette

Le gambe furono ritrovate sulle spiagge del delta. Segate dal corpo di una donna che non ha mai avuto un nome.
Due gambe ritrovate a pochi giorni di distanza. Staccate dal corpo a colpi di sega.


L’incubo di un atroce delitto commesso nei confronti di una giovane donna. Forse un serial killer, oppure un brutale omicidio con tanto di corpo sezionato per nascondere tracce e ostacolare indagini. Un giallo irrisolto, un mistero che resta tale, sangue senza risposta sulle coste del Delta. Ed ha tutta l’aria di diventare un “cold case”, un caso freddo, o meglio un delitto irrisolto come vengono definiti, anche a seguito dell’omonima serie tv americana, i gialli senza risposta.
Il giallo è quello delle due gambe restituite probabilmente dal fiume Po un paio di anni fa. Gambe ritrovate a pochi chilometri di distanza, resti umani di un misterioso assassinio avvenuto chissà dove, ma probabilmente lungo il corso del Po.


I due arti umani furono ritrovati nella primavera del 2016 sulla spiagge di Porto Levante e Boccasette. Un caso al quale lavorarono carabinieri, forze dell’ordine, la Procura di Rovigo. Le spiagge furono setacciate anche con cani da ricerca, per cercare di ritrovare il resto del corpo umano privo di gambe, fu però ritrovato solo un terzo brandello del corpo al quale non è mai stato dato un nome.


Le indagini, passo dopo passo, hanno svelato diversi aspetti di questa storia inquietante. Per prima cosa che le gambe appartenevano allo stesso corpo. Impossibile immaginare che a staccarle dal busto fosse stato un incidente, magari l’elica di un motore fuoribordo. E infatti gli esami disposti dal sostituto procuratore Monica Bombana stabilirono che a staccare le gambe furono colpi di sega ben assestati. Qualcuno, quindi, aveva seviziato e poi trucidato quella persona, oppure dopo averla uccisa ne aveva sezionato il cadavere.


Altre indagini evidenziarono che le due gambe appartenevano ad una persona di razza caucasica, probabilmente una donna giovane, di 25-30 anni. Un’europea, quindi, che però è rimasta un mistero.
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