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Indebitamento dei comuni, comanda l'Alto Polesine

L'indagine

L'indice di indebitamento è maggiore nei comuni dell'Alto Polesine, mentre scende andando verso il Delta. E Rovigo sta nel mezzo. Ma indebitarsi non è sempre un fattore negativo.
Per un ente locale l’indebitamento non è di per sé un elemento negativo, in quanto può servire a finanziare infrastrutture necessarie per la comunità. Detto questo, va tenuto conto della sua dimensione per capire se potrà essere sostenibile.



In Polesine, tra i comuni con un indicatore di indebitamento più elevato, spiccano quelli dell’Alto Polesine: Bergantino comanda con il 237,78%, segue Castelmassa con il 230,10%, quindi Bagnolo di Po 187,01%, Castelguglielmo 186,23%, Occhiobello 167,71% e Stienta 164,21%, tra le prime 50 posizioni nel Veneto. A parte Corbola (152,65%) che si è incuneata tra le prime posizioni, poi si prosegue con Trecenta (143,63%), Canda (139,64%) e Gaiba (137,94%). Insomma, tutto il Polesine ai confini occidentali della provincia.



Rovigo, in questa speciale classifica, è nella parte mediobassa della graduatoria, con una percentuale del 71,51%. Adria un po’ meglio, con il 90,58% mentre tra i comuni che andranno al voto, giusto per rimanere all’attualità, Badia Polesine ha una percentuale molto elevata, il 133,33%, Taglio di Po la tallona al 131,06%, Giacciano con Baruchella all’84,41%, Porto Viro 81,15%, Lusia 62,13% e Fratta Polesine al 60,19%. Il fanalino di coda è Pincara, con il 37,24% di percentuale di indebitamento. Che comunque, è il caso di dirlo, essere ultimi in questa classifica si può davvero leggere positivamente, ovvero che il comune in questione gestisce le risorse in modo molto oculato.



Il servizio completo in edicola nella Voce di lunedì 22 maggio
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