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Abuso d'ufficio, peculato e falso: indagato il comandante della polizia locale

Il caso

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Tutto è partito da un esposto anonimo che lo stesso Giovanni Tesoro, dopo averlo ricevuto, ha inviato in procura. Perquisite casa e ufficio. Il sindaco: ha la mia fiducia. L'ombra di un corvo.
Il comandante della Polizia locale di Rovigo, Giovanni Tesoro, è indagato per abuso d'ufficio, falso e peculato.



La notizia l'ha fornita lui stesso nel pomeriggio di oggi (martedì 30 maggio) nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco Massimo Bergamin.



L'inchiesta, condotta dal procuratore Ruberto e dal sostituto Nalin ha preso spunto da un esposto anonimo che lo stesso comandante aveva inviato in procura dopo averlo ricevuto.



Nell'ambito delle indagini, venerdì mattina l'ufficio del comandante, così come la sua automobile e la sua abitazione sono state sottoposte a perquisizione da parte dei carabinieri. Sequestrati i suoi pc e le chiavette usb ritrovate in ufficio.



Tra i fatti segnalati nell'esposto, ed è l'unico a cui Tesoro fa riferimento, c'è l'accusa di avere utilizzato l'auto di servizio fuori dal'orario di lavoro. Oltre ad uno scarso controllo dei propri uomini e all'effettuazione da parte dei vigili di straordinari non autorizzati.



Tutte accuse che, a prima vista, non escludono neppure l'ipotesi di un corvo interno al comando di via Oroboni.



Tesoro, che ha scelto di farsi difendere dall'avvocato Petternella, ha chiesto un periodo di ferie e ad un certo punto ha palesato al sindaco anche l'idea di rassegnare le dimissioni. Proposta però rigettata dal primo cittadino che gli ha espresso piena fiducia.


"So per certo che quello è scritto in quell'esposto è falso - ha attaccato Tesoro che ha adombrato persino una ritorsione da parte della "lobby delle slot" contro cui si è battuto in questi mesi - ma ho informato subito il sindaco e i suoi più stretti collaboratori".


La perquisizione l'ha comunque profondamente colpito: "Nonostante abbia lavorato in posti dove proliferava la 'Ndrangheta, dove ho ricevuto minacce di morte, non mi era mai capitata una cosa del genere".

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