Cerca

Accuse a Tesoro, non solo un esposto anonimo

La procura di Rovigo non spiega le accuse

43190

Il comandante dei vigili urbani Giovanni Tesoro

Il comandante della polizia locale è indagato per falso, peculato e abuso d'ufficio
Non solo una lettera anonima.

A 24 ore dalla conferenza stampa in cui il comandante della polizia locale Giovanni Tesoro ha ammesso di essere indagato dalla procura di Rovigo, emerge che forse fra gli elementi alla base delle sue accuse non c’è solo l’esposto anonimo spedito al segretario generale del Comune e poi fatto avere, su sollecitazione dello stesso Tesoro, alla procura di Rovigo.


Ieri i magistrati che stanno indagando sul caso non hanno voluto precisare che poche righe: “La procura ed i magistrati parlano esclusivamente attraverso i provvedimenti nel momento in cui essi saranno ostensibili”. Parole un po’ in “burocratese” per specificare che la magistratura parla solo con i fatti e non commenta né fa conferenze stampa come quella organizzata martedì scorso da Tesoro e dal sindaco Bergamin.


Bocche cucite, quindi, dall’ultimo piano del palazzo di via Verdi, dove il procuratore Carmelo Ruberto e il sostituto Davide Nalin conducono l’indagine. La sensazione però è che la procura non abbia in mano solo la lettera anonima che contiene le accuse rivolte a Tesoro. Dal palazzo di giustizia infatti si puntualizza che in genere le lettere anonime che arrivano in procura finiscono in un apposito registro e che non bastano a dare il via a perquisizioni e acquisizioni di materiale.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400