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La sala Vlt chiusa, ricorre al Tar

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Il Comune frena la sala giochi in rotatoria Stoppa, il privato non ci sta e ricorre alla giustizia amministrativa del Veneto. Tra i motivi dello stop la legge regionale che vieta di aprire attività in zone residenziali.
La guerra aperta alle sale Vlt del Comune di Rovigo, cominciata con il limite di 8 ore alla loro apertura e comunque non oltre le 23,30, proseguita con una serie di multe a chi contravveniva, è finita con la chiusura di una sala giochi in città, dopo che la ditta aveva ricevuto l’ok dalla questura e aveva anche effettuato dei lavori di adeguamento edilizio della struttura.




Si tratta dei locali adibiti a sala giochi in rotatoria Stoppa, entrata a pieno regime dal gennaio scorso e chiusa dal Comune con un divieto di utilizzo della costruzione lo scorso 6 aprile scorso.


Gli uffici comunali hanno fatto riferimento a una legge regionale del 30 dicembre del 2016. La legge stabilisce che nei comune dotati di Piano di assetto del territorio (Pat), le sale Vlt e assimilate devono sorgere in zona “attività produttive”. L’area tra viale della Pace e vie Tre Martiri è zona residenziale, dunque, stop ai giochi.


La ditta Vason, tuttavia, non ci sta e nei giorni scorsi fa ricorso al Tar del Veneto per “eccesso di potere e violazione della legge”.




Il Comune si farà difendere dall’avvocato dell’amministrazione, Ferruccio Lembo, mentre i ricorrenti si rivolgono agli avvocati Galliano Monterosso di Rovigo e Domenico Antonio Taddei.



Questi motivano il ricorso tirando fuori l’incostituzionalità della legge che violerebbe l’articolo 3 (“la legge è uguale per tutti”), visto che la “legge regionale ha una proiezione retroattiva e si applica ai provvedimenti in corso - spiega Galliano - Quindi chi è arrivato prima a istruire la pratica è riuscito ad aggirare la legge, mentre chi è arrivato dopo, per burocrazia o per ostacoli, è stato penalizzato dalla legge sopravvenuta”.



Inoltre i legali della ditta Vason eccepiscono l’incompetenza della Regione a legiferare in materia, visto che “la competenza è del ministero dell’Interno e della questura - dice l’avvocato - e la ditta aveva ottenuto l’autorizzazione della questura, con un sopralluogo nei locali nel gennaio del 2017”.



Il servizio completo sulla Voce di Roivigo di oggi, 9 giugno
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