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Fusione Polacque, l'accordo non decolla

Trattative in corso per cambiare lo statuto

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La sede di Polesine Acque in via Benevenuto Tisi da Garofolo a Rovigo

Probabile un rinvio del'assemblea di giovedì prossimo. La fusione con Cvs verso un ulteriore slittamento.
La trattativa non decolla. L’accordo per Polesine Acque, e l’operazione di fusione con Cvs, è ancora al palo.


Manca meno di una settimana all’assemblea dei sindaci-soci per decidere sull’aggregazione fra la società che gestisce la rete idrica in Polesine e la società che che gestisce la rete nella Bassa Padovana, eppure pare che nulla si sia mosso dall’8 giugno scorso quando la prima assemblea convocata per la fusione venne rinviata su proposta del sindaco di Rovigo Massimo Bergamin.


In realtà i due fronti, formati dai sindaci per il sì alla fusione e quelli per il no alla fusione, stanno tenendo le carte coperte. La trattativa infatti è in corso, forse anche a livello di partirti politici. La sensazione però è che lunedì prossimo ci sarà un altro rinvio dell’assemblea e della decisione.


L’obiettivo che il fronte del no sta perseguendo è quello di chiedere un cambio dello statuto della nuova società, che preveda maggioranze qualificate per le decisioni più importanti. Maggioranze che non possano non tener conto della compagine polesana e che diano quindi a Rovigo e al Polesine più peso specifico.


Il servizio completo sulla Voce del 21 giugno.
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