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Venetisti: tutti a processo per il Tanko!

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Il tanko ritrovato dentro a un capannone a Casale di Scodosia

Il gup di Brescia ha deciso: costruire il tanko è stato un atto eversivo. Alla sbarra anche tre polesani: Erika Pizzo, Luisa Violati e suo marito, Marco Ferro.

Per i venetisti, vale a dire gli indipendentisti che avevano costruito un tanko con il quale dare per la seconda volta l'assalto a piazza San Marco saranno processati.

Lo ha deciso con il gup di Brescia, Alessandra Sabatucci che, al termine dell'udienza preliminare ha disposto il rinvio a giudizio per tutti e 48 gli indagati. Compresi quelli per i quali il pm Carlo Nocerino aveva chiesto l'assoluzione (in tutto 13). Per uno di loro, che ha chiesto il rito abbreviato si procederà con un'apposita udienza in luglio.

Il processo avrà inizio il 31 ottobre davanti alla Corte d'Assise di Brescia.
Dovranno rispondere associazione sovversiva, ma è venuta meno l'accusa più grave: associazione a delinquere con finalità di terrorismo.



L'associazione - secondo il gup - aveva dunque lo sopo di arrivare all'occupazione militare di Piazza San Marco per costringere i poteri pubblici ad acconsentire alla indipendenza del Veneto".

Questa la tesi portata avanti dalla Procura di Brescia, sulla base delle indagini condotte dai carabinieri del Ros.


Gli arresti risalgono alla primavera del 2014.
In manette ci finirono anche tre polesani: M. L. V. ed E. P., madre e figlia; e il secondo marito della V., M. F..
Costituiti in aula, come parte civile, il ministero dell'Interno e la Presidenza del Consiglio dei ministri, mentre la Regione Veneto ha scelto di non costituirsi contro gli indagati.

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