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Botte alla compagna, finisce a processo

Caduta l'accusa di violenza sessuale

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Il partner violento dovrà rispondere di lesioni e maltrattamenti, effettuati davanti ai figli minori.
La vita domestica si era trasformata in un inferno per una giovane donna di origini rumene, residente a Stienta, che aveva denunciato il marito non soltanto per lesioni e maltrattamenti, ma anche per tentata violenza sessuale.


Ma ieri mattina, durante l’udienza preliminare presieduta dal giudice Pietro Mondaini, l’imputato è stato assolto dall’accusa di stupro, mentre tutte le altre sono rimaste invariate.


Il compagno violento, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbe arrivato addirittura a sbattere la ragazza fuori di casa, con l’aiuto della madre, lasciandola in mutande per circa mezz’ora lungo la strada Eridania. In un’altra occasione invece le avrebbe rovesciato in testa un sacchetto di farina, mista a uova, latte e shampoo con l’intenzione di sbeffeggiarla di fronte ai figli piccoli. La stessa umiliazione a cui voleva sottoporla il giorno in cui ha raggiunto il bar in cui lavorava la compagna, ricoprendola di pesanti offese davanti ai clienti, per poi prenderla a schiaffi mentre era all’undicesima settimana di gravidanza. Un’escalation di violenza, durata tre anni, dal 2012 al 2015 a cui la donna a un certo punto ha deciso di dire basta, denunciando il compagno.


Fra le accuse era stata individuata anche quella di violenza sessuale dal momento che una sera il partner le avrebbe chiesto di avere un rapporto, dando per scontato che lei accettasse la proposta. Ma la risposta lo ha spiazzato, spingendolo prima ad accusare la compagna di avere un altro e poi cercando di farle cambiare idea a forza di schiaffi, sotto gli sguardi spaventati dei figli minorenni.
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