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Puzza e mosche, “chiudo le porte”

Cantonazzo

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Il titolare della Greenfert incontra Aretusini (Lega Nord) e promette rimedi. L’Arpav aveva già ordinato di isolare il capannone. Lunedì i residenti della frazione in piazza.
Chiuderemo i portoni che danno sulle case”. E’ la promessa che ha fatto a Michele Aretusini, consigliere della Lega Nord, Giuseppe Zoccalà, il titolare della Greenfert srl, di Cantonazzo, accusata di essere la causa di odori insopportabili e di mosche.




E mentre Simone Bedendo, ex consigliere comunale, invita i cittadini a incontrarsi in piazza don Arrigo, nella frazione di Cantonazzo, lunedì 24 luglio alle 21, per condividere le preoccupazioni e le idee per risolvere il problema, il consigliere del Carroccio Michele Aretusini si è recato in settimana in azienda e durante un colloquio cordiale ha ricevuto delle rassicurazioni dal proprietario dell’azienda.




Zoccalà premette che “la nostra azienda rientra al 100% nei parametri e nelle autorizzazioni di legge”.




“I nostri prodotti - aggiunge - come già anticipato in altre occasioni, sono consentiti in agricoltura biologica; non trattiamo liquami industriali o chimici pericolosi ma sottoprodotti sterilizzati di farina di carne ed ossa animali paragonabili, anche se di diversa categoria, alle crocchette per cani (ha lo stesso odore) e prodotti calcarei della terra”.




Nel colloquio con Aretusini, il proprietario della Greenfert ha promesso che si provvederà “a chiudere i portoni che si proiettano verso la frazione di Cantonazzo e altre misure che riterremo idonee”.




L’Arpav, tuttavia, durante un controllo all’azienda, oltre a prescrivere la chiusura dei portoni, ha anche obbligato l’azienda, dove fosse necessario per la salute dei dipendenti, la dotazione di impianti di aerazione con filtri. Obblighi a cui l’azienda deve adempiere.





Aretusini spera in una soluzione del disagio e a un compromesso con la ditta: “Alle giuste proteste della cittadinanza in merito agli odori percepiti a Cantonazzo auspico che il dialogo intrapreso con l’azienda possa portare a una buona convivenza tra chi ha deciso di investire nel territorio e i vicini residenti".



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