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"Delle loro poltrone non me ne frega un... cavolo"

Bergamin a muso duro

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Massimo Bergamin, sindaco di Rovigo

Fusione Polacque-Cvs, il sindaco attacca colleghi e partiti. Poi spiega i retroscena e perché quell'operazione così come è stata pensata sarebbe un danno (economico) per tutti i polesani.
“Rovigo non sarà mai provincia di Monselice”.




E quella di Massimo Bergamin non è per niente una battuta. Non gli è piaciuto il blitz di agosto, messo in campo per accelerare la fusione fra Polacque e Cvs, che lui considera una svendita di un bene dei cittadini rodigini e polesani. E non gli sono piaciuti ammiccamenti e “giochini” vari.



“Ho cercato e cerco di promuovere un confronto per dare dignità a questo territorio, ma sapete cosa vi dico? Primo: delle loro poltrone non me ne frega niente. Secondo: se vogliono discutere partiamo dal concambio fra le due società. Non si può? Peccato...”.



“Non prendiamoci in giro: se Rovigo deve essere capoluogo di area vasta, il ruolo vale sempre. Non a giorni alterni. Il capoluogo è Rovigo, non Monselice. E se qualche sindaco vuole portare il suo comune in provincia di Monselice, si accomodi. Oggi la Provincia di Monselice non c’è. Ma magari la fanno solo per accontentarlo”.



Poi il gran finale. “Io non credo che a queste condizioni il 9 agosto la fusione possa andare in porto. Ma metti caso che succedesse, ho già pronto il decreto ingiuntivo per chiedere al nuovo soggetto la restituzione immediata dei 3 milioni e passa che Polacque deve al Comune. Pagare, tutto e subito”.



L'intervista integrale sulla Voce in edicola sabato 29 luglio
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