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Profughi, Saccardin non coglie “si va avanti”

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Gianni Saccardin ha scelto l'alleanza con Massimo Bergamin

Il sindaco dopo le provocazioni di Mella sull'affaire Donzelli ha dato l’aut aut a Presenza Cristiana. L’assessore ai Lavori Pubblici getta acqua sul fuoco: “In maggioranza con le nostre sensibilità”.
“Te me provochi? E io me te magno” diceva davanti a un piatto di spaghetti Alberto Sordi. E così il sindaco ha fatto giovedì sera con il ben condito gruppo di Presenza Cristiana.



Che si è preso i morsi ed è andato a leccarsi le ferite senza rispondere alle minacce del sindaco. “Se avete cambiato idea, fate le valigie”, ha tuonato il sindaco Massimo Bergamin, dopo che in un intervento a sorpresa Silvano Mella, medico, si è detto in conflitto ideologico e ha provocato: “Mi chiedo se sono degno di stare in questa giunta”.




Il caso è scoppiato con la revoca del sindaco al mandato di Andrea Donzelli, oramai ex assessore alla Cultura. Donzelli è ritornato presidente della cooperativa Aquathlon, che ospita i profughi dell’ostello Canalbianco.



Una scelta che è sembrata inopportuna al sindaco Massimo Bergamin, che ha considerato “venuto meno il rapporto di fiducia”.


“E io che curo gli immigrati in qualità di medico? Forse non sono degno di stare in questa maggioranza”, ha dichiarato in aula il medico di Presenza Cristiana.


In aula c’era anche l’assessore Gianni Saccardin, che non ha mosso un ciglio. E nemmeno il giorno dopo, ieri, è avanzato o arretrato di un passo. Le valigie, insomma, non le ha fatte.



Il servizio completo domani 29 luglio sulla Voce di Rovigo
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