Blocco di cemento davanti all'hotel, ma quale protesta...

“Escludo che il blocco di cemento a Taglio di Po sia una protesta dei cittadini di Taglio di Po o di persone contrarie all’accoglienza, ma ci sono altri motivi alla base”.



Il prefetto Enrico Caterino è categorico, anche se non si sbilancia più di tanto. Forse allude alla querelle giudiziaria alla base del contratto d’affitto tra proprietà e cooperativa che si è proposta per accogliere nella struttura sulla Romea circa 70 richiedenti asilo.




La domanda della società che ha in affitto il ramo d’azienda dell’hotel Mancin ha proposto formale domanda di accoglienza con il nuovo bando pubblicato il 14 agosto e che si chiuderà il 20 settembre (successivamente la commissione prefettizia valuterà l’idoneità delle proposte e le ammetterà o meno).



Il nuovo bando è previsto per 800 posti, 100 in più dello scorso. “Attualmente - spiega il prefetto Caterino - siamo intorno ai 700 e attualmente gli sbarchi sono notevolmente diminuiti. Sperando che l’andamento rimanga stabile possiamo dire che gli 800 sono stati previsti in via cautelativa”.





E ricorda che in fatto di sicurezza siamo a “zero reati, a parte quelli diciamo ‘condominiali’ che derivano da una naturale convivenza”.
Ieri, poi, la prefettura ha incontrato per una riunione di routine le cooperative che gestiscono l’accoglienza.



“Ci teniamo a ribadire sempre che bisogna sensibilizzare gli ospiti all’uso corretto dei dispositivi di sicurezza quando si va in bicicletta. Tutte le cooperative forniscono i giubbotti catarifrangenti e le bici dotate di fanali. Poi purtroppo non è facile controllare che tutti le utilizzino”.




Il servizio sulla Voce di Rovigo di domani 22 agosto.