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Sparò per difendere un collega, maresciallo dell'Arma a giudizio

In tribunale a Rovigo

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Sant'Urbano, 29 luglio 2015

L'accusa è di eccesso colposo di legittima difesa. I fatti risalgono al 29 luglio 2015: il comandante della stazione dei carabinieri di Sant'Urbano (nella bassa padovana) sparò e uccise un 33enne del paese che cercava di sottrarsi al ricovero coatto.
Il gup del Tribunale di Rovigo, Pietro Mondaini, ha rinviato a giudizio il maresciallo dei carabinieri Marco Pegoraro, comandante della stazione di Sant’Urbano, che per difendere un collega il 29 luglio del 2015 sparò a Mauro Guerra, il 33enne di Carmignano di Sant'Urbano, in fuga per sottrarsi a un ricovero psichiatrico coatto ([url"Leggi l'articolo"]https://www.polesine24.it/Detail_News_Display/Veneto/carabiniere-spara-e-uccide-un-uomo-per-difendere-un-collega-dopo-una-lite[/url]).



Il maresciallo dovrà rispondere di eccesso colposo di legittima difesa e omicidio colposo. Il processo avrà inizio il prossimo 21 febbraio.



Secondo la difesa del militare, di fronte alla reazione dell'uomo non era possibile altra reazione, mentre la parte civile tornerà probabilmente ad insistere sull'omicidio volontario, ipotesi scartata dalla Procura di Rovigo al termine delle indagini preliminari e derubricata nell'eccesso colposo di legittima difesa.
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