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Bergamin: sgombero per il rispetto dei diritti

Il sindaco spiega l’ordinanza per liberare l’asilo notturno

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Famiglia nigeriana occupa da mesi alloggio del Comune. Emessa l'ordinanza che dà 10 giorni per lasciarlo libero, altrimenti sarà lo sgombero.
“Chi non ha diritto di occupare spazi pubblici se ne deve andare”. E’ chiara la posizione del sindaco di Rovigo sul caso della famiglia che da mesi occupa, senza titolo, l’appartamento-asilo notturno di Rovigo.


Massimo Bergamin rivendica l’ordinanza che ha disposto, entro dieci giorni, lo sgombero dell’appartamento se la famiglia che lo occupa non lo lascerà libero. “Un diritto è un diritto - specifica il primo cittadino - e chi occupa abusivamente un alloggio comunale toglie il diritto ad altri di poterlo utilizzare. L’asilo notturno serve per le prime emergenze, se ci sono persone che lo occupano da mesi senza averne titolo significa che siamo stati anche troppo tolleranti. Quindi faremo rispettare le regole, come sempre. Certo useremo i modi dovuti, il buon senso, perché noi non vogliamo forzare nessuno. Ma quegli spazi devono tornare a disposizione di tutti, di chi ne ha bisogno. Ci sono altre famiglie che hanno necessità di quell’alloggio. Perché dobbiamo impedirlo”.


Lo sgombero che potrebbe avvenire fra pochi giorni, inoltre, potrebbe anche non essere l’unico perché il Comune di Rovigo sta effettuando controlli e verifiche per appurare che chiunque occupi case del Comune ne abbia titolo e diritto.


Tornando al caso dell’ordinanza ad occupare l’asilo notturno di Rovigo, un alloggio in grado di ospitare per situazioni di emergenza e temporanee, è una famiglia di cittadini nigeriani, una coppia con due bambini. La famiglia abita nell’appartamento dalla fine del 2016. Tutto era cominciato quando il nucleo di immigrati aveva subito uno sfratto, non sapendo dove trascorrere la notte aveva chiesto aiuto al settore dei servizi sociali del Comune di Rovigo. La famiglia era stata così alloggiata nell’appartamento che funge da asilo notturno. Si tratta di alloggi temporanei, per pochi giorni. Il nucleo di nigeriani poi avrebbe dovuto trovare un’altra sistemazione, e questo è avvenuto anche con l’aiuto del settore sociale del Comune. Era stato raggiunto l’accordo per un nuovo affitto. Il Comune aveva anche garantito assicurando la copertura delle prime rate. Secondo la ricostruzione di palazzo Nodari, però, i cittadini nigeriani non hanno lasciato libero l’alloggio comunale ed hanno continuato ad occuparlo, forse spendendo in altro modo il contributo per l’affitto.
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