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Da Nodari a Madama, "no grazie"

Il sindaco in corsa per il senato? Bergamin smentisce

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Il sindaco Massimo Bergamin

Si rincorrono le voci di una candidatura per il Parlamento. E c'è chi definisce Bergamin "proconsole" di Salvini in Veneto.
Da palazzo Nodari a palazzo Madama? Il passo potrebbe essere questo per il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, almeno secondo voci sempre più insistenti che circolano attorno al mondo della Lega Nord.


Voci autorevoli, che si rincorrono da giorni, smentite dallo stesso primo cittadino, che anche ieri ha precisato che a Pontida, dove martedì scorso si è radunato il popolo del Carroccio non si è parlato di candidature per le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento. “Ma di altri problemi politici e della necessità di portare avanti l’azione politica del partito”. D’altra parte solo pochi giorni fa Bergamin aveva escluso ogni possibilità di sue dimissioni: “In città abbiamo tanti progetti da portare avanti”.


Eppure le ricostruzioni di quanto avvenuto a Pontida insistono sulle manovre all’interno del Carroccio per preparare la squadra in vista della campagna elettorale per le politiche. E c’è chi dice che anche Bergamin potrebbe essere fra i candidati per il parlamento, addirittura per il senato. La ricostruzione arriva da un articolo del Giornale, fonte sempre molto autorevole quando si tratta di centrodestra. Secondo il Giornale Bergamin sarebbe in pole position per una candidatura al Senato. Di più, il sindaco rodigino viene definito come uno dei nomi emergenti della Lega e addirittura “proconsole di Salvini in Veneto”. E forse è stata proprio questa sorta di investitura a infastidire, almeno in un primo momento, il segretario regionale della Lega Da Re, che ha bollato questa ricostruzione come fantapolitica.


Ovviamente Bergamin nega, ma la discussione all’interno del partito di Matteo Salvini è in atto. E questo nonostante il segretario regionale Gianantonio Da Re escluda che “a Pontida si sia parlato di candidature, figuriamoci. E poi chi è sindaco deve continuare a fare il sindaco, nessuna candidatura per Roma”.


Certo provare a leggere la situazione del mondo leghista basandosi su Pontida non è facile. Anche perché ha sorpreso tutti il mancato intervento di Bergamin dal palco sul pratone in provincia di Bergamo. Per giorni si è parlato del fatto che il sindaco di Rovigo era stato accreditato ad intervenire come sindaco leghista del Veneto. Invece non ha preso la parola. Tutto però molto semplice. Salvini non aveva alcuna intenzione di far intervenire Bossi, e così ha tagliato gran parte degli interventi (Bergamin, certo, ma pure i capigruppo alla Camera e al Senato).
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