Caso Fattoria, la Lega mette la retro

Il gruppo dei nove leghisti ingrana la retromarcia. Non è ancora innestata, ma la mano sulla manopola del cambio di è appoggiata.


La metafora da “Quattro ruote” serve a spiegare la schiarita che si è avuta all’interno della maggioranza di Rovigo, da giorni alle prese con il caso Fattoria e con la richiesta di istituire una commissione d’inchiesta, presentata da Alberto Borella e sottoscritta dai nove consiglieri comunali della Lega Nord.


Lunedì sera il gruppo del Carroccio si è ritrovato assieme al sindaco Massimo Bergamin, per analizzare il dopo Pontida, certo, ma anche per cercare una via d’uscita dallo stallo che si era creato. La mediazione potrebbe essere quella che era stata ipotizzata già nei giorni scorsi, e che in un primo momento era stata respinta dagli stessi consiglieri leghisti, ossia la convocazione della terza commissione consiliare (commercio e urbanistica) per analizzare la situazione del centro commerciale e le relative pratiche amministrative.


E cosa sarebbe cambiato rispetto a quando questa strada era stata negata? Probabilmente il fatto che la richiesta della commissione d’inchiesta potrebbe ottenere un parere non positivo dagli uffici del Comune, una bocciatura legata al modo con cui il quesito presentato da Borella è stato posto. Un quesito ritenuto generico e che mette in discussione un iter non ancora definito. In questo modo i leghisti potrebbero non ritirare le firme dalla richiesta ma decidere di andare alla terza commissione proprio in virtù del parere tecnico-giuridico (atteso a giorni) sulla stessa richiesta. Certo poi la richiesta della commissione d’inchiesta approderà in consiglio comunale, ma a quel punto i consiglieri di maggioranza decideranno come comportarsi alla luce delle ultime novità.
I consiglieri leghisti intanto dicono. "Aspettiamo il parere degli uffici, poi vedremo”.