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Fatture false, i vertici di Confartigianato a processo

L'inchiesta

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Cinque le persone rinviate a giudizio con l'accusa di percezione indebita di erogazioni ai danni dello stato. Fra di loro il presidente Marco Marcello. Falsificate le fatture.
Carte e fatture false pur di ricevere i contributi erogati dagli enti pubblici. Nell'occhio del ciclone sono finite la Confartigianato di Rovigo e altre due aziende: Evoluzione Azienda srl e Progetto Impresa srl.



Cinque le persone che stamattina (3 ottobre) sono state rinviate a giudizio dopo l'udienza preliminare condotta dal gip Pietro Mondaini: Marco Marcello in qualità di presidente di Confartigianato Imprese Rovigo, Paolo Forti, come amministratore unico di Progetto Imprese, Gabriele Zinato, amministratore unico di Evoluzione Azienda, Antonello Sartori, amministratore unico di Confartigianato Servizi e identificato come amministratore occulto di Evoluzione Azienda e Progetto Impresa; e Andrea Trombin, anche lui identificato come amministratore occulto di queste due società.



Secondo la ricostruzione fornita dalla pubblica accusa, Evoluzione Azienda srl, una società di servizio della Confartigianato Imprese Rovigo, avrebbe aderito al concorso "Le mani d'oro", un progetto incentrato sull'arte e sulla tecnica e riservato alle scuole elementari e medie.



L'iniziativa era finanziata dalla Camera di Commercio di Rovigo, che a dicembre del 2012 avrebbe erogato all'azienda 40mila euro per coprire le spese sostenute dall'azienda stessa per il concorso. Ma secondo l'accusa si tratta di spese in realtà mai sostenute: alle scuole, infatti, non sarebbero mai stati consegnati premi in denaro come attestato dall'impresa, né sarebbero stati pagati i fornitori del materiale informatico necessario a realizzare il concorso.



Lo stesso trucco sarebbe stato usato per beneficiare di un contributo erogato dalla Regione nell'ambito di un progetto europeo. La proposta consisteva nella realizzazione di due corsi di formazione: uno destinato ai lavoratori cassaintegrati, l'altro agli apprendisti. I contributi erano stati versati alla provincia e all'Istituto Veneto per il lavoro, che a loro volta si erano avvalsi della Confartigianato Servizi per l'attuazione del progetto. Dalla rendicontazione risultava una spesa di 41mila euro per pagare i docenti formatori. Ma i compensi, secondo, l'accusa non sarebbero mai stati pagati ai destinatari.

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