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Ladri acrobati, ma il furto fallisce

Predoni

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I predoni hanno preso di mira un'abitazione in via Parenzo, a Rovigo. Prima hanno arpionato il terrazzo del primo piano arrampicandosi con le funi e poi sono entrati da una finestra.
Agili, silenziosi e spudorati: sono i ladri che venerdì sera hanno colpito una casa di via Parenzo, a Rovigo. L’edificio preso di mira è una palazzina divisa in due appartamenti, in cui al piano superiore abita una signora anziana insieme al figlio, al piano terra, invece, l’altra figlia con il marito e il nipote.



Venerdì sera, poco prima delle 20, le tapparelle al piano di sopra erano abbassate e le luci spente: i proprietari erano già a letto e i ladri ne hanno approfittato per entrare in azione, pensando probabilmente che in casa ci fosse soltanto l’anziana, addormentata. Al piano di sotto, invece, la signora e il figlio adolescente stavano guardando la tv.



Il volume era piuttosto alto ma non abbastanza da impedire alla donna di sentire i rumori sospetti provenienti dal solaio. “Ho sentito dei passi - racconta - che non erano né quelli di mia mamma, né quelli di mio fratello, così ho pensato che qualcuno fosse entrato in casa”. A quel punto la signora ha telefonato al fratello, che di solito tiene il cellulare a portata di mano, sul comodino.



Quella sera sia lui che la madre erano andati a letto presto perché non si sentivano tanto bene. “Ho chiamato mio fratello e gli ho detto che c’era qualcuno in casa - afferma - ho urlato in modo che anche i ladri potessero sentirmi”. Il fratello ha acceso la luce e si è reso conto che nell’appartamento c’erano degli intrusi.



Colti sul fatto, i predoni sono scappati ripercorrendo a ritroso la strada fatta per introdursi in casa e si sono dileguati prima dell’arrivo dei carabinieri. Sul posto è arrivata, infatti, una pattuglia di militari, che hanno setacciato sia il giardino dell’abitazione, sia i dintorni, senza tuttavia trovare indizi utili per risalire all’identità dei responsabili.



Le uniche tracce lasciate dai ladri sono i danni fatti per raggiungere il loro bersaglio. I graffi presenti sulla ringhiera del terrazzo al primo piano fanno pensare che i ladri abbiano usato dei ganci a cui erano collegate delle corde. Una volta “arpionata” la ringhiera, i predoni hanno divelto la persiana, sfilandola dai cardini.



A quel punto hanno messo mano al taglierino, disegnando un cerchio sul vetro della finestra, in corrispondenza della maniglia, in modo da infilare il braccio e aprire l’infisso. Un piano studiato nei minimi dettagli, ma che non è andato come speravano, visto che la prontezza della figlia dell’anziana li ha costretti alla ritirata prima che potessero saccheggiare le stanze.




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