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Obiettivo: eliminare il 35% delle slot machine

Ludopatia

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Corazzari: "Regione Veneto in prima linea". E a Rovigo i vigili pizzicano (di nuovo) un bar con gli apparecchi accesi oltre gli orari: chiusura forzata per tre giorni.
L’obiettivo è chiaro: tagliare del 35% le slot machine presenti sul territorio entro il prossimo aprile. In sei mesi, dunque, il numero di slot presenti nel Veneto dovrebbe scendere da 34mila e 22.250.



E l’assessore regionale al territorio e alla sicurezza Cristiano Corazzari tuona: “L’azzardo non è un gioco, è un problema sociale con risvolti anche criminali, perché l’industria delle scommesse e del denaro ‘giocato’ è facilmente permeabile a illegalità, riciclaggio e infiltrazioni della criminalità organizzata”.



“La Regione Veneto - aggiunge - ha assunto da tempo strumenti di prevenzione e contrasto al diffondersi delle ludopatie. Quella intrapresa da molte delle amministrazioni comunali del Veneto è una battaglia difficile, ostica e anche molto osteggiata, ma che la Regione sostiene con convinzione e piena condivisione”.



Proprio quello che ha cercato di fare Rovigo che, dal primo ottobre dell’anno scorso, ha limitato l’utilizzo delle slot in città, imponendo a sale slot e pubblici esercizi di non accendere gli apparecchi per oltre otto ore al giorno.



E i vigili urbani continuano i controlli a tappeto: nei giorni scorsi, è stato “pizzicato” un bar di Corso del Popolo che, per la seconda volta, sforava gli orari previsti dall’ordinanza. Nei confronti dell’esercizio, disposta la sospensione dell’attività per tre giorni, a partire dal 27 ottobre prossimo.



Il servizio completo sulla Voce in edicola venerdì 6 ottobre.
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