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A 42 giorni dalla chiusura, i sindacati battono cassa

Polesine Acque

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La sede di Polesine Acque in via Benevenuto Tisi da Garofolo a Rovigo

Cgil e Uil chiedono l'aumento dei premi di produzione. E la sede di via Tisi potrebbe essere venduta.
Premi, premi e ancora premi. Non basta l’infinita querelle riguardante i dipendenti del comune di Rovigo, con i sindacati ancora una volta sul piede. Anche a Polesine Acque, azienda che tra 42 giorni non esisterà più, le organizzazioni sindacali battono cassa.



E chiedono, prima della fusione, che i premi di produzione per i dipendenti dell’azienda idrica vengano alzati, “adeguandoli” a quelli di Cvs. Una richiesta che Polacque ha respinto. E i sindacati (Cgil e Uil), ora, anche qui, minacciano guerra.



In vista della nascita della nuova azienda idrica, Acquevenete potrebbe poi svolgere una ricerca di mercato per trovare una nuova casa a Rovigo, da acquistare, per non pagare più l'affitto di via Tisi. Ma non è escluso che possa decidere anche di avanzare un’offerta, qualora i comuni proprietari decidano di alienare l’immobile.




Il servizio completo sulla Voce in edicola venerdì 20 ottobre.
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