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Fumata nera alla Sicc

Nessun accordo, licenziamenti confermati

Sicc Protesta Dipendenti 2

Sicc Protesta Dipendenti 1

Nessun risultato dal confronto fra azienda e sindacati. Nessuna risposta, da parte della dirigenza della fabbrica di Rovigo, sui contratti di solidarietà. La crisi resta alta.
Fumata nera per la Sicc. Nessun accordo ieri pomeriggio nel confronto fra sindacati e azienda per cercare di sbloccare la crisi per i 23 licenziamenti annunciati dalla fabbrica di serbatoi di viale Porta Po.


La tensione quindi rimane e così pure il timore dei lavoratori che saranno licenziati e degli altri occupati (una novantina in tutto). Angoscia che era emersa in tutta la sua drammaticità nei giorni scorsi quando tutti i lavoratori della Sicc erano scesi in strada per protestare contro la spada di Damocle che ora pende sul loro futuro professionale.


Ieri al confronto in sede Sicc c’era la dirigenza aziendale, assistita da Confindustria Rovigo, e i sindacalisti di Fim, Nicola Panarella, Fiom, Riccardo Bego e Uilm, Mirco Bolognesi. I sindacati si attendevano risposte sulla richiesta avanzata di scongiurare i licenziamenti attraverso l’applicazione dei contratti di solidarietà. Risposte che però non sono arrivate. Per questo è stato redatto un verbale di mancato accordo, cosa che farà scattare la seconda fase della procedura di crisi, che durerà 30 giorni. La data dei licenziamenti, infatti, arriverà il 22 novembre. Prima di allora il tavolo del confronto sarà aperto in Provincia o in Regione, come prevede la procedura di settore.


Nei prossimi giorni i lavoratori potrebbero decidere di mettere in pratica nuove forma di lotta e di protesta.
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