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Sesso (forse), coltelli e gelosia (di certo): e al luna park scoppia la rissa

Il caso

Luna Park accoltellamento

Polizia al Luna park

Svelati i motivi delle scazzottate degli ultimi giorni, con inseguimenti fra le giostre e coltelli pericolosamente in mano: la gelosia di un giostraio nei confronti della ex (giostraia pure lei).
Svelati i motivi della rissa scoppiata nei giorni scorsi al luna park allestito al Censer in occasione della fiera.



A far volare pugni e minacce, con tanto di coltelli, è stata una "questione di cuore".



Tutto è iniziato venerdì 19 ottobre quando un 46enne della provincia di Verona, aiutante di un giostraio, ha allestito l'attrazione del suo titolare proprio di fianco a quella gestita dalla famiglia della sua ex compagna.



L'uomo non la rivedeva da quando si erano lasciati, circa un anno prima. Così ha pensato di approfittare dell'occasione per parlarle. Ma, a giudicare dal coltello che aveva in tasca quando ha bussato alla sua porta, le sue intenzioni non erano troppo pacifiche.



Il giorno dopo, però, l'uomo ha insistito per ottenere un incontro chiarificatore. Ma anche in questo caso i fatti hanno preso una piega imprevista perché la discussione si è trasformata in una rissa in cui il 46enne e il fratello della donna sono venuti alle mani.



A chiudere il cerchio di questa faida familiare è stato l'inseguimento di domenica, avvenuto tra le giostre del luna park, dove i due contendenti si sono rincorsi per regolare i conti.



Questa la ricostruzione dei fatti fornita dagli agenti della questura che ieri mattina, sulla base delle denunce sporte, hanno notificato al 46enne un divieto di ritorno nel comune di Rovigo, in cui l'uomo non potrà mettere piedi per i prossimi tre anni.
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