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Pasti ai poveri, soluzione a breve

Rovigo

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Le rassicurazioni dell’assessore Patrizia Borile. Per ora, tutti dai Frati Cappuccini. Gli utenti del servizio sono 40 di giorno e una ventina di sera. Col freddo aumenteranno.
“Sulla mensa Ozanam ci sono varie riflessioni istituzionali con la San Vincenzo. Ipotizziamo una soluzione a medio-breve termine, ovvero entro l’anno”.



L’assessore ai Servizi Sociali Patrizia Borile non rivela altro sulla sorte della mensa dei poveri al Don Bosco, che da poco ha dovuto chiudere i battenti come servizio gestito dall’associazione San Vincenzo, per mancanza dei fondi pubblici.




Da una parte la Provincia, che con la riforma non ha più competenza nel settore, ha chiuso i rubinetti, dall’altra il Comune di Rovigo, ha deciso di tagliare sul servizio del pasto serale con il contributo all’associazione.




Con il freddo che aumenta e i disagi che rendono l’inverno una montagna da scalare per i poveri, al momento la rete di servizi del volontariato ha sopperito con la mensa di San Francesco, che ha sede ai Frati Cappuccini e che ha raddoppiato il servizio.



Infatti oltre al pasto del mattino, quello delle 11,30, ci si può recare anche alle 18 in via dei Cappuccini per assaporare un pasto caldo. “Si tratta di due primi caldi e due secondi caldi oltre all’acqua - assicura Maurizio Pagliariello dell’associazione Vivi Rovigo - stiamo cercando di venire incontro a tutti”.




Durante il giorno alla mensa dei frati arrivano 40 persone in cerca di un pasto, mentre di sera sono una ventina.



Il servizio completo domani 8 novembre sulla Voce di Rovigo
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