Colpi di mazza alla compagna, condannato

Aveva aggredito la compagna a colpi di mazza, ma in tribunale aveva raccontato che si trattava soltanto di un gioco. Una versione a cui, però, il gup Alesssandra Martinelli non ha creduto, condannando Giovanni Mischiati a 4 anni e 8 mesi di carcere.



Questa la sentenza letta ieri dal giudice alla luce delle pesanti accuse che gravavano sulle spalle del 55enne rodigino, alla sbarra degli imputati per violenza sessuale, lesioni aggravate e maltrattamenti.



L’uomo si era scagliato contro la compagna la sera del 17 marzo, quando, al culmine di un attacco di gelosia, aveva afferrato una mazza da muratore, colpendo la donna al volto e alle braccia. Una raffica di colpi da cui la 43enne aveva cercato di difendersi disarmando l’uomo che poco prima, mentre brandiva la pesante arma, l’aveva minacciata di morte.



Del gesto sconsiderato, il responsabile aveva tentato di fornire una versione edulcorata nel corso della precedente udienza, quella del 14 ottobre, quando in un monologo durato quasi due ore aveva raccontato al giudice che i colpi alla compagna erano partiti per sbaglio, durante un gioco.



Peccato che quel presunto divertimento fosse costato profonde ferite alla 43enne, che ancora oggi, a nove mesi dall’aggressione, porta sul volto le cicatrici delle mazzate.



Ieri pomeriggio la donna, che nel processo con rito abbreviato si era costituita parte civile difesa dall’avvocato Anna Osti, era in aula. Quando il gup ha letto la sentenza di condanna le sono scese lacrime di sollievo: dopo mesi di timori e vessazioni sapere che il suo aggressore sconterà la pena nel carcere di Verona la rassicura.



Anche se nessun risarcimento e tanto meno la provvisionale di 15mila euro potranno mai riparare le ferite interiori provocate da un uomo che aveva detto di amarla.