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Romea, la sicurezza non può più aspettare

Strade pericolose

Ponte Romea 32

Traffico sulla Romea

Per eliminare incroci a raso e punti critici sono stati stanziati oltre 140 milioni di euro. Per gli interventi nel tratto polesano il confronto fra enti locali e Anas è continuo.
Rotatorie, barriere di protezione e spartitraffico, svincoli, aree di sosta e pannelli fonoassorbenti, nuova segnaletica e tanto altro. Il progetto per la messa in sicurezza della strada Romea è stato presentato già parecchi mesi fa, ed ora i continui incidenti stradali ne riportano in primo piano l’urgenza. Anche perché la strada 309 da tempo viene definita una delle più pericolose d’Italia e la selva di autovelox che ne punteggiano il percorso non hanno ridotto numero di schianti e disagi per gli automobilisti.


Solo poche settimane fa il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, titolare della strada, aveva rassicurato sugli interventi relativi ai punti critici dell’asse stradale che attraversa il Basso Polesine e collega l’Emilia Romagna al Veneto. Armani, rispondendo ad una interrogazione parlamentare dell’onorevole del Pd Diego Crivellari aveva ribadito la volontà di procedere rapidamente con la messa in sicurezza della strada statale Romea, rinnovando l’esigenza di trovare “soluzioni condivise con il territorio, anche con riferimento ai nodi di Chioggia e del delta del Po”.


La messa in sicurezza della strada statale 309 si basa su finanziamenti statali di oltre 140 milioni di euro solo per il tratto veneto. L’intervento è stato definito prioritario dal governo, ed ora è in fase di definizione attraverso accordi fra enti locali e Anas. L’iter per la progettazione è scattato diversi mesi fa con incontri, e osservazioni nei vari territori comunali interessati.


“Pochi giorni fa - spiega Crivellari, che fa parte della commissione trasporti della Camera dei deputati - alcuni sindaci del delta sono stati a Roma. Il confronto con i vertici dell’Anas è costante, ora si tratta di stringere i tempi”.


Il piano di Anas si basa su lavori pluriennali, a partire dal 2016 e 2017 (opere di manutenzione), mentre per il 2018 sono previsti lavori per 64 milioni.
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