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Celio, è sempre muro contro muro

Polemica sul liceo classico

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Verso la chiusura il liceo classico Celio di via Bedendo

Il presidente della provincia: dopo i lavori al Marco Polo convocherò tutte le parti interessate per una decisione.
Il caso Celio non si sgonfia. La contrapposizione fra chi si batte contro il trasloco dal centro del liceo classico e chi invece sostiene che la scelta più opportuna sia un trasferimento al Marco Polo in Commenda continua. E continuerà ancora per alcuni mesi.


Il presidente della Provincia Marco Trombini taglia la testa al toro dicendo che “aspettiamo che siano terminati i lavori al marco Polio. Poi convocherò un vertice con le parti interessate e si deciderà il da farsi. Ci saranno Provincia, provveditorato, la dirigente del Celio e il Comune di Rovigo. La decisione sarà presa entro il periodo delle iscrizioni per l’anno scolastico 2018-2019”. Un eventuale trasferimento, quindi, non avverrà prima dell’autunno 2018. Trombini poi dice che “in questi giorni si sono dette tante cose a sproposito, parole in libertà e insinuazioni gravi, come quella che se gli studenti fossero andati al Marco Polo sarebbero finiti in mezzo all’amianto. Assurdità, come quella di dire che l’Arpav andrà a fare ulteriori verifiche”.
Al Marco Polo i lavori di sistemazione (per 250mila euro), che hanno anche previsto la bonifica dall’amianto, continueranno ancora per alcune settimane, continuano per migliorare l’efficientamento degli impianti di riscaldamento.


All’attacco, sulla questione Celio, va anche la Michele Aretusini, consigliere provinciale della lega Nord, che al prossimo consiglio provinciale presenterà una mozione per “impegnare la Provincia a superare l’attuale sterile dibattito sulla collocazione della scuola”. “Se è infatti vero - dice Aretusini - che la Provincia è già in difficoltà nel garantire la manutenzione ordinaria, per non parlare di quella straordinaria, lo è altrettanto il fatto che, a oggi, l’unica reazione di Trombini alla difficile situazione è stata rassegnarsi alla dismissione lenta e progressiva dell’edificio”. Per il gruppo Lega Nord “è doveroso fare tutti i tentativi possibili per salvare una tradizione importante a Rovigo, che ha anche ricadute non secondarie per il centro città, ma anche in termini sociali e di riqualificazione della zona”.


“La mozione - precisa - “La mozione non è mia, è dei cittadini - conclude il consigliere della Lega - è espressione del volere della città, del sindaco di Rovigo Massimo Bergamin, dei comitati”.
Il sindaco di Rovigo intanto ha disposto la rimozione dei cassonetti dei rifiuti sistemati vicino all’entrata. Nell’assemblea dell’altra sera alla Gran Guardia la richiesta di giovani e meno giovani era stato di rimuovere quei cassonetti.
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