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Consvipo, liquidazione alle porte

Verso l'assemblea

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Angelo Zanellato presidente del Consvipo

Senza l'approvazione del bilancio giovedì prossimo scatterà la procedura della messa in liquidazione del Consorzio di sviluppo.
Capolinea Consorzio di sviluppo. Forse non sarà la morte definitiva del Consvipo, ma di certo giovedì prossimo potrebbe essere l’ultima assemblea dell’ente per come lo si è conosciuto in tutti questi anni. E’ la fine di un’era insomma, a meno di clamorose e ad oggi non preventivabili, carte da giocare da parte del presidente Angelo Zanellato, la cui ultima ora alla guida del cda sembra davvero in costante avvicinamento.


“La Provincia non ha le risorse per versare la quota associativa per l’anno 2017 - ribadisce il presidente di palazzo Celio Marco Trombini - ed i revisori dei conti hanno già spiegato che non sono possibili variazioni di bilancio per reperire i 264mila euro necessari”. E così visto che la Provincia non metterà sul piatto alcun denaro il bilancio del Consvipo non potrà essere chiuso e approvato. “In questo caso - continua Trombini - scatterà la procedura per la messa in liquidazione dell’ente. Sarà quasi subito convocata una nuova riunione dei soci per i passi successivi”.


La strada quindi appare davvero segnata. Attenzione, però, perché messa in liquidazione non significa chiusura, nessuna cancellazione totale, ma revisione completa. “Con la procedura di messa in liquidazione - spiega il numero uno della Provincia - scatterà una fase in cui sarà nominato un liquidatore, o meglio, una fase in cui il tutto sarà preso in mano da esperti per cambiare radicalmente la mission del Consvipo, per una revisione completa di statuto e funzionamento. Ci potrebbe volere parecchio tempo, anche più di un anno, ma il Consorzio come l’abbiamo conosciuto poi non esisterà più”.


E il presidente Angelo Zanellato? Al momento nessuno scommette su una sua permanenza alla guida del cda. Secondo Trombini giovedì l’automatico avvio della procedura di liquidazione farà anche scattare la fine del cda a guida Zanellato “Non può essere lui - ribadisce - a guidare la riforma dell’ente. La soluzione che aveva ipotizzato non è stata ritenuta valida. In tutto questo tempo non è riuscito a formulare serie e concrete ipotesi di rilancio”.
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