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Consvipo, ultima chiamata

L'assemblea

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Angelo Zanellato presidente del Consvipo

Giovedì pomeriggio l'assemblea. Senza approvazione del bilancio scatterà la procedura della liquidazione. Trattative fino a notte fonda fra i sindaci.
Ci siamo. Giovedì pomeriggio il Consvipo cambierà vita. A meno di sorprese difficilmente l’assemblea dei soci-sindaci potrà approvare il bilancio. Cosa che metterà in moto la procedura di liquidazione. Che non dovrebbe essere la chiusura dell’ente, una completa revisione. Dello statuto, della mission, dell’organizzazione, e, probabilmente, anche della governance. Il cda guidato da Angelo Zanellato è quindi agli sgoccioli.


Ma c’è un ma. Come in tutti i gialli che si rispettano il colpo di scena è sempre dietro l’angolo, e nel genere Thriller alla fine spesso il colpevole si scopre solo nelle ultime scene. E non è stato un film il motivo della riunione di ieri dei sindaci polesani. L’appuntamento non era per andare al cinema, ma per discutere di Consvipo. Il gruppo dei 25, che comprende centrodestra e centrosinistra si è riunito per cercare una strada condivisa. Cosa molto difficile perché fra i 35 c’è anche Marco Trombini, primo cittadino di Ceneselli e presidente della Provincia, proprio lui che pochi giorni fa ha chiesto le dimissioni di Angelo Zanellato dal cda. Lui che ha più volte ribadito che palazzo Celio non ha le risorse per pagare i 264mila euro della quota associativa per il Consvipo. E senza questi soldi, e di altri Comuni che la pensano come la Provincia, niente bilancio, niente budget e niente più spazio di manovra per il cda, che a questo punto sarebbe avviato verso la decadenza.


Ma questa è la linea del centrodestra, e di altri sindaci del centrosinistra. Fra i 35 ci sono però anche amministratori del Pd, alcuni molto vicini allo stesso Zanellato. Insomma la battaglia rischia di diventare politica, e quando si mettono in mezzo i partiti molte volte il risultato è uno stallo. Difficile, almeno fino a ieri sera, ipotizzare un ribaltamento completo della linea Trombini, che è poi quella di altri sindaci di città popolose e che quindi contano in termini di quote. Il coniglio del cilindro, che in molti sospettavano essere da qualche parte, nei giorni scorsi non si è mai mostrato. Probabile che ieri i sindaci abbiano fatto le ore piccole per cercare una soluzione, magari per rendere l’onore delle armi all’attuale cda del Consorzio di sviluppo. Un confronto serrato con in gioco anche i partiti Pd e Forza Italia, riferimento di molte amministrazioni polesane. Senza contare che in ballo, per alcuni, ci sono anche le candidature alle prossime elezioni politiche.
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