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La città a ostacoli dei non vedenti

L'inchiesta

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Parlano i ciechi che a Rovigo trovano parecchie difficoltà a muoversi. Percorsi tattili, sensori vocali alle poste e nei bancomat e meno buche, le loro richieste.
Disagi, pregiudizi e il desiderio - a volte realizzato - di un po’ di normalità.

Le persone diversamente abili che vivono e si spostano lungo il territorio polesano sono molte, non per questo significa che siano individui diversi da ciò che la società considera “normale”.
La loro vita è fatta a ostacoli, anche se dalla convenzione Onu alla legge 104, sulla carta dovevano essere abbattute le barriere architettoniche e resa più facile la loro vita. Ma da allora, tante aspettative e poca realtà.
Anche a Rovigo e in Polesine le difficoltà che quotidianamente fanno capolino nella vita dei non vedenti in particolare, sono numerose. Lo racconta un 30enne che frequenta un centro per ipovedenti: “Dai mezzi pubblici alle infrastrutture, incontro tutti i giorni molti disagi, marciapiedi con buche in cui il bastone bianco si incastra, pali della segnaletica stradale al centro del passaggio pedonale o peggio ancora, mi ritrovo a fare i conti con l’inciviltà della gente che parcheggia auto e biciclette sul marciapiede”.
Continua raccontando i disagi che trova anche nella routine: “Il percorso tattile, che sarebbe utile in diversi luoghi, é presente solo in stazione dei treni”.


L’elenco è completato da un signore di mezza età non vedente: “Alle poste manca un sintetizzatore vocale che avvisi di quale numero sta scorrendo sul display ed inoltre solo gli uffici postali di recente costruzione, sono muniti di percorso tattile che accompagna gli utenti allo sportello”.


Infine ma non meno importante è il rapporto tra persone normodotate e diversamente abili. Racconta una signora: “Cerco di essere estroversa in modo che le persone non abbiano timore a rivolgermi la parola o chiedermi qualche informazione direttamente senza parlare con chi mi accompagna”.


Nella difficoltà quotidiana, anche Rovigo apre ai disabili: i semafori sonori situati in alcuni quartieri della città di Rovigo, ciò potrebbe essere un buon inizio per far in modo che nel tempo tutti i semafori vengano resi accessibili a chiunque.


I bancomat di alcune filiali bancarie, sono dotati di sintetizzatore vocale, poi. Ovviamente i non vedenti conoscono tutta la mappa e li prediligono. Così come è più sicuro e confortevole per loro arrivare a prendere un treno in stazione. Basterebbe davvero poco, a detta loro, a rendere più normale la quotidianità.
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