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Acquevenete debutto con promessa: giù la bolletta

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La nuova società ha convocato i 110 sindaci. Tre le linee guida per il 2018: diminuzione delle tariffe, investimenti nella rete e progetti speciali. Per il cda appuntamento a metà gennaio.
E’ stato il “debutto” ufficiale quello di Acquevenete che ieri pomeriggio si è presentata davanti a 110 sindaci dopo la fusione tra Polesine Acque e Cvs, e che si appresta, il prossimo 19 gennaio, ad eleggere il primo cda.




L’assemblea dei soci, che si è tenuta al Censer di Rovigo, è stata l’occasione per ribadire le linee guida del 2018.




Le previsioni per il prossimo anno sono incentrate attorno a tre punti cardine: la massima spinta sugli investimenti; la riduzione tariffaria, resa possibile grazie a efficientamenti sui costi; i progetti speciali sulla qualità tecnica e la qualità dell’acqua.




Sul fronte degli investimenti, il budget 2018 di Acquevenete vedrà nuove opere di circa 14 milioni per l’Ato Polesine (ex Polesine Acque) e di 15 milioni di euro per il territorio dell’Ato Bacchiglione (ex Cvs) per un totale di 29 milioni di euro.




Prevista nel budget anche la riduzione tariffaria, una “promessa” legata alla fusione e che vedrà la sua realizzazione già a partire dalle bollette del 2018. Come annunciato, sarà possibile calare le bollette del 2%, con un “taglio” che è pari a circa un milione e mezzo di euro.



Un risultato che si otterrà senza rinunciare agli investimenti, sfruttando le economie generate proprio dalla fusione: ad esempio si prevede che caleranno di oltre un milione di euro le spese per prestazioni di servizi.



Per quanto riguarda il nuovo cda, invece, solo qualche confronto informale. Se ne parlerà nell'assemblea ufficiale già fissata per metà gennaio.
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