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Una grammatica per la parlata del Medio Polesine

L'intervista

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Gianni Sparapan ha dedicato un'opera alla parlata veneta tra Adige e Canalbianco.
“Anche se si chiama ‘dialetto’ ed è considerata una lingua inferiore da parte degli ignoranti, il dialetto è perfetto e ci sono delle regole che è giusto conoscere”. A parlare è Gianni Sparapan, storico, insegnante, scrittore, poeta, giornalista e drammaturgo. E soprattutto grande esperto della lingua della nostra regione ed in modo particolare di quella che lui stesso definisce come “parlata veneta tra Adige e Canalbianco”.




“Il Polesine è un territorio particolarmente esteso e soprattutto dislocato al confine di diverse province e diverse regioni – racconta - Il dialetto che si parla a Melara non è lo stesso che si parla a Ficarolo, che è diverso da quello di Rovigo e da quello di Porto Tolle. Io mi sono occupato principalmente del Medio Polesine, cioè quel tratto di terra che va dal fiume Adige fino al Canalbianco”.



Nei giorni scorsi, Sparapan ha presentato nella Sala degli Arazzi di Palazzo Roncale un suo lavoro di studio e ricerca sulla “Grammatica della parlata veneta tra Adige e Canalbianco”. “Esistevano già numerosi dizionari dei dialetti della lingua veneta, alcuni dei quali li ho scritti io – ci spiega lo stesso Sparapan - ma ancora mancava la grammatica delle parlate locali, e per fare questo ho dovuto fare il processo contrario a quello che si fa a scuola per imparare le varie lingue: prima le parole lette e scritte sui dizionari e poi le regole”.


Il servizio completo sulla Voce in edicola il 17 dicembre


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