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Dodici rinvii a giudizio per il crac Carife

Banche

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Il crac della banca Carife che ha rovinato migliaia di risparmiatori, anche a Rovigo, è finito con 12 rinvii a giudizio dei vertici della banca e dei consulenti. C'è tempo per costituirsi parte civile.
Il caso del crac della Carife, che ha rovinato tanti risparmiatori tra Ferrara, Rovigo e dintorni, va a processo. Tutti rinviati a giudizio. E' la decisione del giudice per l’udienza preliminare per i 12 imputati nel procedimento sull’aumento di capitale Carife da 150 milioni di euro del 2011, origine, per l’accusa del crac del 2015.



La prima data per l'udienza collegiale è il prossimo 18 giugno.



Gli imputati sono gli ex vertici di Carife Daniele Forin, Sergio Lenzi, Davide Filippini, Michele Sette, Paolo Govoni, Teodorico Nanni; poi Michele Masini della società di revisione Deloitte & Touche; Ezio Soardi e Spartaco Gafforini di Banca Valsabbina; Germano Lucchi, Adriano Gentili e Maurizio Teodorani di CariCesena.



Le accuse sono quelle di formazione fittizia di capitale (operata dalle banche Carife – con CarifeSei e Crc -, CariCesana e Valsabbina) con sottoscrizioni reciproche abbastanza complesse, falso in prospetto, aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e, infine, come conseguenza della formazione fittizia del capitale, la bancarotta fraudolenta.



Nell’udienza preliminare, si sono costituite circa 1.300 parti civili (compresa Bankitalia e Consob) che sono dunque destinate ad aumentare. Infatti c'è tempo per costituirsi parte civile.


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